giovedì 6 novembre 2014

“Non conta quanti respiri avrai fatto in tutta la vita; quello che conta sono i momenti che il respiro te lo tolgono”.




E’ da molto tempo che non mi capitava di voler scrivere un post. Forse perché troppo preso dalle cose che sto cercando di realizzare, forse perché ero preso più dall’ “azione” che dal “pensare”. Personalmente distinguo molto bene questi due momenti. Sia l’ uno che l’altro sono momenti intensi, emotivamente e fisicamente.


Da circa una decina di giorni o forse più, ci sono degli istanti in cui l’ esigenza di “pensare” o meglio di farmi delle domande la stanno facendo da padroni. Domande che si affollano nel mio cervello, quesiti non certo di poco conto perché coinvolgono la mia identità più profonda, il mio essere più nascosto. Non so se capita anche a te…


Sarà forse perché a giorni mi appresto mentalmente a fare una nuova “ripartenza”? Sarà perché ogni volta che “riparto da zero” ho bisogno di rinchiudermi in me per capire l’ essenza di ciò che è importante per me? Forse… fatto stà che ho deciso di scrivere questo post.

Sarà per egoismo o per altruismo? Forse perché può essere d’ aiuto anche a te che stai leggendo? O forse perché voglio portare fuori una parte di me che “nascondo” molto bene e gelosamente direi… .

Non lo so, so solo che voglio condividere con te queste mie domande.


Ormai dopo tanti anni che mi dedico alla mia formazione e alla mia crescita personale, proprio negli ultimi due anni, ho maturato la reale coscenza di quanto siamo influenzati dall’ ambiente e dalle persone che ci circondano.

Il mondo in cui viviamo, i libri che leggiamo o non leggiamo, le informazioni che riceviamo dalle varie fonti che certo non mancano. E questo accade sia che lo vogliamo o sia che non lo vogliamo.

L’unica scelta che abbiamo è quelle di “filtrare” le informazioni che diamo in pasto al nostro cervello e di nutrirlo con le informazioni che sono veramente utili alla nostra crescita personale, spirituale e professionale.


E’ nostra responsabilità decidere chi frequentare, con chi trascorrere il nostro tempo, come dedicarci del tempo di qualità per la nostra vita, per la nostra esistenza e per le persone che ci sono vicine.


Proprio per questo una delle domande a cui sto cercando di dare una risposta, e che può essere utile rivolgere a te  è: “CHI SONO VERAMENTE”.

Te lo sei mai chiesto sul serio? Se no, prova a farti questa domanda e prova a darti la tua risposta…


E “COME HAI DECISO CHE SEI COSI?” Perché te lo dicevano sempre i tuoi genitori, la tua famiglia, i tuoi amici o gli insegnanti?? Pensaci…


“QUAL E’ LA PARTE CHE HAI RECITATO E CHE TI SEI RACCONTATO FINO AD ORA?”.
Te lo sei mai chiesto? Risponditi sinceramente…


“E SE TUTTO QUESTO CHE TI SEI RACCONTATO FOSSE FALSO??” Perché frutto magari di quei condizionamenti di cui ho scritto sopra? E se fino ad ora avessi vissuto la vita che qualcun altro voleva e non la tua? Pensaci…


Immagina di avere un pezzo di creta che puoi modellare a tuo piacimento e “ E SE POTESSI TORNARE AL PUNTO “ZERO”, COME CREERESTI L’IDENTITA’ DEL TUO NUOVO TE?”





Lo so… sono domande estremamente intime e di grande impatto emotivo. E sono le stesse domande a cui sto cercando di dare una risposta.


Il fatto è che i risultati che abbiamo ottenuto sino ad oggi, nel lavoro, nella vita di coppia e nelle relazioni, sono strettamente connessi alla “storia che ci siamo raccontati fino ad oggi”. Pensaci… Prova a guardare la tua vita fino ad oggi come se  fosse un film e guardalo a ritroso…


Perché ti scrivo questo? Forse perché sto cercando ancora la mia vera identità o forse perché voglio mettermi a nudo con me stesso esternando questi miei ragionevoli dubbi, o forse ancora perché sento il bisogno di condividere questa tappa del mio percorso.


Non so bene il motivo… So solo che anche se tutto questo sta accadendo in ogni caso ha un senso e ne sono grato. E se sto incrociando il percorso di altre persone, c’è un motivo, c’è un senso che ha voluto che fosse così. Sta a noi trovarne il motivo. E che ogni cosa accadrà se deve accadere…


Quello che dobbiamo fare è quello di evitare di giudicarci sui risultati che otteniamo. Dobbiamo focalizzarci sulle “tappe di un percorso” senza le quali non potremo mai diventare ciò che dobbiamo diventare. E che ogni cosa che ci accade è parte del percorso che stiamo facendo.

Se cadiamo, ci alziamo e andiamo avanti… proprio come quando anche tu hai fatto da bambino.

Ricordi quando stavi imparando ad andare in bicicletta, cadevi e ti rialzavi senza farti domande? Dobbiamo reimparare a cadere e rialzarci, sapendo che in un modo o nell’altro diventeremo chi dobbiamo diventare e incontreremo le persone che dobbiamo incontrare.


Del resto “Non conta quanti respiri avrai fatto in tutta la vita; quello che conta sono i momenti che il respiro te lo tolgono”.

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