
Relax, take it easy.
Non stiamo parlando del successo musicale di Mika, ma dello stress, quello strano meccanismo più volte definito, con una certa esagerazione secondo noi, il male del secolo.
“Non è il male dei mali, anzi, a volte se non ci fosse non riusciremmo a dare il meglio di noi stessi in determinate situazioni.
Penso ad una competizione sportiva, l’ultima in classifica sconfigge la più forte del campionato proprio grazie alla carica positiva dello stress.
Ciò non toglie che spesso lo stress è una concausa in tutti i problemi che abbiamo, sia fisici che psicologici.”A parlare così è Giovanni Annunziata (nella foto), 38 anni, uno dei massimi esperti in Italia sulla Gestione dello Stress, autore di Vivere Rilassatamente - guida pratica per imparare a gestire lo stress e migliorare la qualità della vita, da anni impegnato in corsi di formazione sulle tecniche di rilassamento e curatore di un blog a tema. Lo abbiamo incontrato per saperne di più.
Dunque lo stress non è sempre una cosa negativa?
“Assolutamente no, anzi è necessario quando dobbiamo essere svegli, vigli e attivi. Non a caso è una reazione naturale dell’organismo per affrontare qualsiasi situazione imprevista. Attraverso l’attivazione del sistema nervoso simpatico -spiega- il nostro organismo produce una serie di reazioni che ci mettono in condizioni di fronteggiare delle situazioni di emergenza, come se dovessimo affrontare un combattimento.
I ritmi di vita, però, sono così frenetici, che spesso non si attiva il segnale di cessato pericolo, generando in noi l’accumulo di tensione con tutte le conseguenze negative a livello fisico e mentale.”Parlare di situazioni impreviste significa che lo stress non subentra laddove siamo abituati a certi contesti?
“Pensiamo a quando abbiamo imparato a guidare: i primi tempi prestavamo la massima attenzione a tutto quello che dovevamo fare, cambiare le marce, mettere la freccia eccetera.
Col tempo, a tutte queste cose non facciamo più caso, perché abbiamo preso dimestichezza con la macchina, la strada, guidare è diventata per noi una abitudine. In queste situazioni, il livello di tensione si abbassa. Attenzione però, perché questo stato di rilassamento -ci tiene a sottolineare- a volte è controproducente, può portare a sottovalutare il <>.”
Esiste un modo per preparasi a certe situazioni previste, ma a cui non siamo abituati?“Uno strumento a nostra disposizione è quello della visualizzazione.
Consiste nell’immaginare, quanto più dettagliatamente possibile, quello che ci aspetta, costruendo cioè delle vere e proprie immagini mentali: dall’ambiente in cui si svolgerà la scena, ai colori, i suoni, tutto quanto.
In questo modo permettiamo alla nostra mente di <<costruire>> un’abitudine, come si ci fossimo realmente già trovati in quella determinata situazione e di affrontarla in maniera più serena.”
Si può parlare di predisposizione allo stress da parte di certe persone piuttosto che di altre?
“Più che altro, si è influenzati da fattori ambientali, dal contesto in cui si è vissuto.
Banalmente, dei genitori fortemente apprensivi tenderanno a crescere un figlio ansioso. Possiamo dire che lo stress è contagioso.”
La gente è cioè poco abituata a prendersi cura di sé?
“Purtroppo si. La nostra società è caratterizzato dal <>, non abbiamo mai tempo per noi stessi, presi dai numerosi impegni, ma se non ci fermiamo ogni tanto a fare benzina -sorride- anche guidando la macchina migliore di tutte, non arriveremo mai in fondo alla gara.”
Parlandone come una malattia, quali sono i sintomi per riconoscere lo stress?
“Fisicamente, il mal di testa ricorrente, problemi di digestione, tensioni localizzate. A livello comportamentale, sbalzi di umore, aumento dell’aggressività o magari la tendenza a chiudersi in se stessi.
Tutti questi sono segnali, non vuol dire però che siano dovuti esclusivamente allo stress, sia chiaro. In questi casi è opportuno fermarsi a riflettere su come stiamo vivendo, sulle nostre abitudini e sullo stile di vita che conduciamo.”
Cosa si può fare allora per gestire lo stress?“
Innanzitutto è fondamentale prestare attenzione all’alimentazione, sia il cosa mangiamo che il come. Se da un lato è opportuno osservare un regime alimentare vario ed equilibrato mangiando poco e spesso, dall’altro è importante masticare bene e lentamente, facilitando così la digestione ed alleggerendo il lavoro del nostro organismo.
Importante -prosegue- è poi l’attività fisica, che non vuol dire per forza sottoporsi ad estenuanti allenamenti, anche il semplice camminare fa benissimo sia al corpo che alla mente.
Una leggera attività fisica permette di sciogliere tutte le tensioni a livello muscolare. Incredibilmente -aggiunge con un certo stupore- la maggior parte delle persone non sa più respirare, si limita a prendere aria.
Respirare è una cosa un po’ diversa, coinvolge tutta la cassa toracica e non solo la parte superiore, come avviene spesso. Ecco perché è importante ogni tanto fare un paio di respiri profondi, a pieni polmoni come si dice.
In questo modo, aumentiamo la quantità di ossigeno a disposizione di tutto il corpo, anche del cervello e questo aiuta a mantenere la lucidità.”
Messa in questi termini sembra tutto molto semplice…
“Il problema vero è che la maggior parte della gente spera di cambiare, anzi che decidere di farlo. Tendiamo a rimandare il tempo per noi in attesa di periodi migliori, in realtà non esiste momento migliore di adesso per fare le cose.”
Fonte: www.lsdmagazine.com
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